"L'intelligenza artificiale libererà enormemente l’umanità dalle professioni ripetitive e aiuterà a coltivare menti creative" Lo ha spiegato chiaramente al China Daily Neil Shen, fondatore e managing partner di SCC (Sequoia Capital China), citando un recente rapporto realizzato dal think tank governativo China Development Research Foundation (CDRF) congiuntamente con Sequoia Capital China sulla base dei dati raccolti dal McKinsey Global Institute.
Nel rapporto si calcola che in Cina nei prossimi 15 anni si perderanno tra i 40 e i 50 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Secondo lo studio, entro il 2030, l'introduzione dell'impiego dell’intelligenza artificiale (AI) nel mondo delle automazioni permetterà di sostiture un quinto delle posizioni nell’industria manifatturiera. Secondo le ultime proiezioni sarebbero minacciate anche le mansioni ripetitive dei colletti bianchi: infatti entro il 2027, mentre il settore finanziario cinese impiegherà 9,93 milioni di persone, l’automazione porterà una sforbiciata del 22% dei posti di lavoro in banca, del 25% nel mercato assicurativo e del 16% nel mercato dei capitali. Questi scenari confermano quanto già altri studi e proiezioni avevano evidenziato in termini di occupazione arrivando a disegnare realtà future in cui solo i lavori più creativi saranno appannaggio dell'uomo.
E' evidente che la rivoluzione dell'IA pone da subito la necessità di affrontare in maniera seria e veloce i grandi cambiamenti che verranno in modo da poter dare alcune risposte concrete ad un potenziale devastante problema nel settore dell'occupazione.