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Come valutare da un punto di vista “etico” l’innovazione tecnologica?
Nella sua essenza, il problema non è nuovo: se lo poneva già Socrate criticando l’uso della Scrittura sostenuta nel Fedro di Platone. Scriveva il filosofo che se la Scrittura può essere un rimedio per la memoria, in realtà diventa l’opposto in quanto dà l’apparenza ma non la realtà della sapienza. Mutatis mutandis pensiamo come questo pensiero sia attuale per i nostri studenti che vedono Internet come sostituto dello “studio”
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“As I see it, there are two main divisions of neuroethics: the ethics of neuroscience and the neuroscience of ethics. Each of these can be pursued independently to a large extent, but perhaps most intriguing is to contemplate how progress in each will affect the other." (Adina Roskies)
La neuroetica è un campo disciplinare giovane e ancora fluido, dai confini elastici, nato dallo straordinario sviluppo delle neuroscienze cognitive e dalle loro potenziali ricadute teoretiche e pratiche, a livello etico, legale, sociale e politico.